lunedì 7 dicembre 2015

Sterilizzazione, questa sconosciuta.

Non ce la faccio più. 
Chi ha un cane in casa sa di cosa parlo.
Molly è in calore.
E' arrivato anche per lei -in ritardo rispetto al normale- quel momento nella vita in cui gli istinti si risvegliano e corri avanti e indietro, piangendo e abbaiando come se non ci fosse un domani alla ricerca di un buon partito con cui avere minimo 10 cuccioli ad ogni santissimo calore (2 all'anno? circa?). Tralasciando il fatto che a me piacerebbe tantissimo far fare una cucciolata a Molly, ci sono alcuni fattori che mi turbano. Primo fra tutti: questi cuccioli in mano a chi vanno? Certo, se questa fosse casa mia, fossi single e benestante, non solo le farei fare i cuccioli ma li terrei tutti con me realizzando il mio sogno segreto di vivere in una casa felice all'interno di un branco che mi vuole bene. Ma mettendo da parte questo squallido dettaglio da sociopatica, seriamente, come si fa a decidere quali padroni meritano i tuoi cuccioli? Per quanto ne so o potrei saperne di una persona, passato Natale, potrebbe benissimo prendere il cane, bello cresciutello, e lasciarlo in mezzo ad una strada (a questo proposito vi rimando a questo post).  In questo senso poi la mia sarebbe avvantaggiata dato che, lasciatemelo dire, un beagle non è un cane per tutti. E questo mi porta al prossimo punto in programma signori e signore: la  sterilizzazione, questa sconosciuta..
Qui si apre un mondo, un dibattito. Ho chiesto più o meno a tutti i padroni che incontravo il loro giudizio su questo argomento, passando probabilmente per una pazza maniaca, e ciò che è uscito dalle bocche di questi padroni ha spesso un retrogusto piuttosto sadico.
"Ah non è naturale...", "no...perché mi sembra ti togliergli qualcosa.."  e la più bella di tutte: "Prima di tagliargli le palle (cit testuale) voglio farlo scopare almeno una volta".
Questi sono tutti giudizi giusti (tranne l'ultimo che in pratica sta dicendo "ti faccio assaggiare il biscottino, ti faccio sentire quanto è buono e poi ti attacchi per tutta la vita"), se si parte dal presupposto che il cane, sia una persona senziente e viva in natura. 
Per quanto riguarda me, io sono pro sterilizzazione. Non solo perché non voglio (non è vero) cuccioli ed è una grandissima rottura di cazzo star dietro ad un cane in calore ma anche, e sopratutto, per ragioni di salute (una cane sterilizzato ha meno possibilità di incorrere in tumori mammari, cisti e altri problemi legati alla produzione costante di ormoni) e demografici.
Vi siete mai chiesti perché i canili sono così affollati? In Italia c'è un serio problema che riguarda il sovraffollamento di strutture spesso fatiscenti e arrangiate e di randagismo. Poniamo caso che il vostro cane vada in calore e voglia accoppiarsi ma voi non volete cuccioli e allo stesso tempo non volete sterilizzarlo per non so quale principio morale, cosa succede se il cane, in preda agli ormoni, disgraziatamente scappa? Matrimonio riparatore? No: cuccioli. Adesso, poniamo caso che voi non abbiate il mio stesso sogno da principessa Mononoke e vogliate dar via, regalare o, peggio, vendere i cuccioli appena acquisiti, quante possibilità ci sono che tutti vengano tirati su amorevolmente per tutto l'arco della loro vita e sterilizzati? Ve lo dico io: poche. Non dico che debba capitare ma, di fatto, può e le statistiche lo dimostrano.
Cane abbandonato non sterilizzato = randagio = cuccioli. 
Mi dispiace rendervi partecipi di questa triste realtà, perché molti di voi amano il proprio animale come un figlio, ma dal momento in cui decidete di mettere il guinzaglio ad un cane, questo non è più libero. Non nel senso stretto della parola. Questo significa che siete voi ad avere la responsabilità di tutto ciò che gli succede, dagli escrementi alla sua riproduzione.

Se slegate il cane e questo in preda a un non so quale raptus attacca un bambino, la responsabilità è vostra.
Se per lo stesso motivo il cane scappa e provvede alla conservazione della specie, la responsabilità di quei poveri cuccioli è vostra.
Poi ragazzi, parliamone in maniera un attimino più spicciola: un cane che ha la possibilità di andare in calore perché non è sterilizzato e non può soddisfare i suoi istinti, secondo voi, è  meglio di un cane che non ha istinti? Personalmente, vedendo la mia cucciola in calore, penso di no. In questo periodo è un continuo abbaiare, tirare e contorcersi dall'impossibilità di soddisfare il suo istinto primario. Per me non è giusto.



                                                  ( Quanto era patatina da piccina   )

A questo proposito mi piacerebbe indirizzarvi su questo articolo che racchiude informazioni più dettagliate riguardanti l'argomento. 
Sterilizzare un animale è una questione di coscienza personale, l'importante è prendere le proprie decisioni in maniera consapevole. Informatevi e decidete in base a ciò che imparerete.

xoxo
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2 commenti:

  1. Stavo pensando a questo argomento qualche giorno fa...condivido quello che hai scritto! La mia gatta è sterilizzata e all'epoca quando lo feci, una mia amica scandalizzata mi disse: "ma come! le hai tolto il desiderio di diventare madre!". Sì, certo, come se un animale potesse sentire il bisogno emotivo di procreare...
    La gente pensa che sterilizzare il proprio animale sia una cosa orribile invece secondo me vuol dire essere un padrone responsabile. Poi per carità, se uno si può permettere di far fare una cucciolata ben venga, ma gli animali non sono come noi, il cane o il gatto se non si accoppia soffre. E possono rischiare di beccarsi serie malattie come i tumori. Per non parlare del fatto che scappando, oltre a mettere a rischio se stessi con l'eventualità di finire sotto una macchina, possono mettere a rischio anche gli altri. E come hai detto anche tu, c'è un problema di non poco conto: i randagi.

    Mi dispiace per Molly, anche la gatta quando era in calore poverina non trovava pace!

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  2. La tua amica, palesemente, non ha idea di ciò che dice.
    Un animale ( a meno che non sia la scimmia che, non a caso, è l'animale più vicina all'essere umano ) non si accoppia per provare piacere sessuale né tanto meno per provare le gioie della maternità (dato che l'istinto materno nasce e muore con i cuccioli). Questi sono i discorsi di alcune persone che hanno la malsana idea che il proprio cane, gatto, criceto provi i suoi stessi bisogni. E' tutto molto tenero a pensarci perché vuol dire avere un attaccamento molto forte con il proprio animale ma è totalmente privo di logica. In un branco di lupi ( perché ricordiamolo: i cani, anche se non sembra, derivano dai lupi ) si accoppiano SOLO gli elementi dominanti, gli alpha, e tutti gli altri si attaccano a sta ceppa di minchia. E' crudele? Forse, ma è naturale. Un cane che vive in casa, mangia cibo in scatola e viene portato a passeggio non ha ASSOLUTAMENTE niente di naturale perché, guarda un po', se lo introduci in natura non sopravvive! I cani di razza poi sono gli animali più lontani dall'essere naturali dato che per avere un beagle o un cavalier king, l'UOMO ha selezionato fra milioni di nascite pur di preservare determinate caratteristiche.
    Ma tutto questo discorso non deve far pensare che io sia categorica sulla questione. Ognuno fa quel che vuole, come in tutto nella vita, ma lo faccia con responsabilità e cognizione di causa perché discorsi come "ah poverina non potrà mai diventare madre" o "almeno una scopata voglio fargliela provare" indicano chiaramente confusione di fondo e ignoranza (nel senso di non conoscenza) su quali siano i reali bisogni del proprio cane.

    A me sinceramente spezza più il cuore vedere il mio cane che ogni tot mesi è in balia degli ormoni e SOFFRE per l'impossibilità di non potersi accoppiare solo perché lei ha l'istinto alla conservazione della specie e io non voglio cuccioli.
    Per me hai fatto benissimo a sterilizzare la micia. Non so di preciso come funziona per i gatti...all'epoca ero piccola e se ne occuparono i miei genitori. Ricordo però che la volta che andò in calore fu traumatico per me perché i suoi versi erano talmente forti e si contorceva talmente male che pensavo avesse qualcosa che non andava. Ho capito solo dopo di cosa si trattava.

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